È normale avere i linfociti bassi in gravidanza? Vediamo qual è il ruolo dei linfociti e da cosa dipendono le variazioni dei valori.
Spesso quando gli esami del sangue registrano valori fuori dalla norma si tende a preoccuparsi, tuttavia ci sono casi in cui leggere variazioni non sono necessariamente collegate a una patologia e non dovrebbero essere motivo di apprensione. Questo è il caso dei linfociti bassi in gravidanza, un quadro che può verificarsi abbastanza comunemente e che si manifesta senza essere accompagnato da nessun sintomo. Vediamo, quindi, qual è il ruolo dei linfociti e quali sono i valori normali.
Linfociti in gravidanza: valori
I linfociti sono cellule del sangue che fanno parte dei globuli bianchi (anche definiti leucociti) e svolgono un ruolo di difesa dell’organismo. Nello specifico il compito dei linfociti è quello di produrre anticorpi per riconoscere efficacemente agenti estranei (tra cui virus e batteri) e poter provvedere alla loro eliminazione. I linfociti hanno quindi il compito di guidare i meccanismi di immunità acquisita permettendo all’organismo di sviluppare una sorta di memoria che consentirà di rispondere più velocemente ad esposizione successive ad uno stesso agente estraneo. Inoltre, queste cellule hanno anche la responsabilità di coordinare l’intero sistema immunitario.
In condizioni normali i linfociti costituiscono dal 20 al 45% del totale dei globuli bianchi e vanno da 1500 unità fino a 3000 unità per microlitro di sangue. Questi valori possono variare leggermente in base ai parametri utilizzati dal laboratorio analisi a cui ci si rivolge. In genere si parla di valori aumentati rispetto alla norma quando si hanno all’incirca più di 4000 linfociti a microlitro. Tra le cause che possono portare a un aumento dei linfociti ci sono patologie croniche, ma anche sensibilità ai farmaci o più di frequente infezioni virali o batteriche.
Linfociti bassi: le cause
Tra le cause patologiche che possono portare a una riduzione dei linfociti ci sono scompensi cardiaci e malattie autoimmuni, tra cui anche le sindromi da immunodeficienza come l’HIV. In altri casi però la riduzione dei linfociti nel sangue si verifica in seguito al trattamento con farmaci a base di cortisone. C’è da ribadire inoltre che la causa di una riduzione dei linfociti, specialmente quando le variazioni sono leggere e si discostano poco rispetto ai valori normali può non dipendere da una patologia, ma presentarsi anche in individui sani. Un esempio è proprio quello della gravidanza, una condizione che comporta cambiamenti anche nel sistema immunitario e che potrebbe giustificare, quindi, oscillazioni di questi valori.